Cara/o Collega,
CGIA – CULTURA D’IMPRESA organizza un incontro di approfondimento dal titolo:
“COME RAPPORTARSI CON LA PROPRIA BANCA”
Dopo i casi Banca Etruria, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, etc., è indispensabile che conosciamo il linguaggio che utilizzano gli istituti di credito e come ci dobbiamo comportare quando ci propongono un finanziamento
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GIOVEDI’ 16 FEBBRAIO 2017 ore 20:45
Sede: sala Assemblee dell’Associazione in via Torre Belfredo 81/e a Mestre
Relatori:
- dott.ssa Daniela Lorizzo
(esperta del settore bancario)
- Daniele Nicolai
(Ufficio studi CGIA)
Modera l’incontro
dott. Paolo Zabeo (CGIA
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il titolo “come rapportarsi con la propria banca” non è proprio corretto. Non è il cliente che deve “rapportarsi” con la banca, ma viceversa. .Si deve partire dal concetto che il cliente è il patrimonio della banca e come tale deve essere “coccolato” nel miglior modo possibile. Le banche lavorano esclusivamente con i soldi che il cliente deposita e senza che il cliente stesso ne sia cosciente e consenziente.. Non c’è alcun documento che indichi quali sono i doveri della banca e quali sono i diritti del cliente. A tutt’ oggi le banche hanno sempre approfittato della mancata conoscenza dell’ operato bancario da parte del cliente ed hanno sempre utilizzato il denaro depositato per tantissimi scopi. Poiché questa procedura crea una falla nel conto corrente del cliente pensavano bene di rifilargli obbligazioni o altro senza alcun valore specifico. Questo per quanto riguarda il cliente che deposita. Poi c’è l’ imbroglio per il cliente che chiede finanziamenti . Le BANCHE VENDONO DENAR I O E LO SANNO FARE MOLTO, MOLTO BENE.
La CGIA deve aver più a cuore gli interessi dei propri iscritti ed aiutarli nelle contrattazioni finanziarie considerato che il “cliente della banca ” non ha assolutamente potere contrattuale e quindi viene facilmente imbrogliato. E di imbrogli ce ne sono tanti..
Cordial9ità Filippo Bozzalla
Il problema di fondo è che le banche sanno e sono coscienti dell’ignoranza del cliente, quindi fanno e disfano con la complicità delle associazioni di difesa dei consumatori, giusto er fare un esempio e più in profondità con la complicità della politica che è un ramo costoso del sistema bancario.
In sostanza è un cane che s morde la coda e fintanto che non ci sarà qualche gruppo/partito che metterà ordine e darà il giusto peso al sistema bancario il cliente sarà sempre e comunque la pezza da piedi per le banche.