L’Istat, nel suo rapporto Noi Italia, ha pubblicato i dati riguardanti le tendenze inflazionistiche degli ultimi anni. Nel 2012, a dispetto della profonda morsa recessiva che ha colpito il nostro Paese, con l’annesso crollo dei consumi interni, l’inflazione è aumentata fino al 3%, dal 2% dell’anno precedente; 3%, tuttavia, rappresenta la media dei tassi mensili.
Scorporando il dato si osserva che, da ottobre, il trend ha iniziato a rallentare, per poi fermarsi al 2,3% di dicembre. Tale decremento si è confermato nei successivi mesi, i primi del 2013, per poi consolidarsi nel corso dell’estate e riprendere nei mesi autunnali. A ottobre, infine, ha raggiunto il livello minimo dello 0,8%. L’inflazione acquisita per l’anno 2013 è stata, dunque, dell’1,2%.
Contestualmente, l’Istat fa presente che, nel corso del 2012, avevano un tasso di inflazione più alto del nostro solamente Ungheria, Estonia, Polonia e Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania. Tra i Paesi con tassi simili al nostro, anche se inferiori, si segnalano il Regno Unito (2,8%), Francia, (2,2%) e Germania (2,1%).
Giova, infine, ricordare che secondo i parametri di Maastricht, l’inflazione annua di ogni Paese non deve discostare di oltre 1,5 punti rispetto alla media inflazionistica dei tre Paesi europei più virtuosi.