Da quando Renzi ha promesso che garantirà 80 euro in busta paga in più a chi percepisce meno di 25mila euro lordi di reddito, una delle domande più ricorrenti (oltre a: dove prenderà i soldi?) è: come arriverà, concretamente, la maggiorazione?

 

Una bozza del decreto sull’Irpef, ancora in lavorazione, fornisce una prima risposta: il taglio dell’Irpef sarà una sorta di bonus, e ammonterà al 3,5 per cento per i redditi fino ai 17.714 euro. Da tale soglia, fino ai 24.500 euro si attesterà sui 620 euro, mentre dai 24.500 euro fino ai 28mila scenderà progressivamente. L’importo per il 2014 sarà calcolato su base annua e, successivamente, ripartito sugli 8 mesi (il bonus, infatti, dovrebbe scattare da maggio). Nel 2015, poi, il bonus salirà a 950 euro per la fascia compresa tra 19mila e 24.500 euro, mentre sotto tale soglia il bonus sarà del 5 per cento.

 

E’ stato, poi, ribadito, che le coperture proverranno, per lo più, dal taglio alla spesa pubblica. Saranno sforbiciate le uscite della difesa (200 milioni quest’anno e 900 l’anno prossimo), e della sanità (si prevedono 2,4 miliardi in due anni) e saranno ridotti gli incentivi alle imprese (in particolare, i crediti d’imposta e i trasferimenti). Sono contemplati, inoltre, 20 milioni di risparmi, per il 2014 e 24 per il 2015 dalle presidenza del Consiglio. L’aliquota sulle rendite finanziarie, invece, salirà al 26 per cento.