Al netto delle 7/8 concessionarie auto che hanno chiuso i battenti in questi ultimi anni, dalla CGIA fanno sapere che tra il marzo del 2009 e lo stesso mese di quest’anno lo stock complessivo delle aziende del settore dell’autoriparazione presente nel Comune di Venezia è diminuito di 23 unità: se nel 2009 erano complessivamente 199, quasi 10 anni dopo sono scese a quota 176. In queste ultime attività, oggi lavorano poco meno di 500 addetti.

In terraferma si è registrato un saldo negativo di 12 meccanici auto, di 5 carrozzerie e di altre 8 attività non classificabili nelle sezioni appena richiamate. Solo i gommisti hanno registrato un risultato positivo: +2 attività.   Se il numero delle aziende attive nell’autoriparazione ha registrato una contrazione dell’11,6 per cento, la situazione generale è stata meno pesante. Sempre nello stesso periodo, infatti, il totale delle imprese presenti nel Comune di Venezia è diminuito “solo” dell’1,8 per cento (in termini assoluti il saldo è stato pari a -385 imprese). Nell’ultimo anno, invece, il quadro generale non ha subito particolari cambiamenti.

Segnala il Presidente della CGIA, nonché rappresentante del comparto auto, Roberto Bottan:

“Le difficoltà registrate dal settore auto sono riconducibili alla crisi economica di questi anni e agli effetti negativi che, purtroppo, si sono avvertiti maggiormente nella terraferma del nostro Comune rispetto al resto della provincia. Probabilmente, anche perché in città c’è una maggiore presenza di grandi concessionarie auto  che, legittimamente, fanno il loro lavoro, contraendo, però, importanti quote di mercato agli autoriparatori indipendenti. Inoltre, questa riduzione è sicuramente imputabile anche alla forte concentrazione di lavoratori in nero presenti a Mestre e Marghera. Un esercito di abusivi maggiormente concentrati in città che nel resto della provincia”.

Come dicevamo, le conseguenze della crisi sono state negative, tuttavia anche il futuro rischia di riservare delle brutte sorprese; l’avvento delle auto ibride e di quelle elettriche, che nel giro di poco più di un decennio andranno a sostituire in particolar modo le vetture diesel, cambierà anche il mondo dell’autoriparazione.

“E le auto esclusivamente elettriche, un segmento di mercato sempre più in espansione – conclude Bottan –  richiederanno un insieme di competenze fondamentalmente diverse da quelle che abbiamo imparato fino a ora, come la conoscenza elettrica. Una sfida che la categoria ha deciso di  affrontare per tempo investendo nella formazione degli artigiani e dei propri dipendenti”.

SCARICA QUI LE TABELLE