L’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa è sempre più vicina. L’imposta, che dovrebbe essere pagata entro il 16 dicembre, verrebbe coperta dall’aumento al 22% del prelievo sulle rendite finanziarie e dall’anticipo a novembre dell’ imposta Ires che pagano le imprese.

 

Gli organi di informazione danno quasi per scontato che si siano trovate le coperture del buco provocato dal mancato incasso della seconda rata Imu. Queste potrebbero arrivare da più soluzioni; la più accreditata riguarda l’innalzamento della percentuale d’acconto per il 2014 sull’Ires, aliquota a carico delle imprese.

 

Altra risorsa per far cassa potrebbero essere le rendite finanziarie. Allo studio c’è l’ipotesi di aumento dell’imponibile dal 20 al 22%. Se ne discute sia alla Camera, sia in Senato e anche il Ministero dell’economia sembra apprezzare l’idea.

 

Per eliminare la seconda rata dell’Imu servono 2 miliardi e 400 milioni di euro. Secondo i tecnici basterebbero due misure per far quadrare i conti pur se al limite. La fetta più consistente potrebbe arrivare dall’anticipo Ires ma in alternativa o in aggiunta anche dai proventi dati dalle dismissioni immobiliari. Insomma, la soluzione sta da queste parti, d’altronde è fine anno e non sono pensabili tecnicamente ne nuovi tagli di spesa ne tantomeno l’introduzione di nuove imposizioni fiscali.