Una stima molto prudenziale realizzata dall’Ufficio studi della CGIA ipotizza che dei 5,5 miliardi di euro previsti a livello nazionale dal “decreto Ristori”, almeno 85 milioni potrebbero interessare i lavoratori e le imprese della provincia di Venezia.

“Tra la proroga della Cig Covid, i sussidi alle aziende, il credito di imposta per gli affitti – afferma Giovanni Gomiero dell’Ufficio sindacale –  le imprese della ristorazione, del tempo libero e della cultura riceveranno un sostegno utile per non chiudere. Tuttavia, un aiuto occorrerebbe anche altri settori artigiani che sebbene non siano rientrati nelle limitazioni alle aperture imposte dal decreto Ristori è come fossero chiuse. Ci riferiamo agli orafi, ai fotografi, ai taxisti, alle pulitintolavanderie, ai parrucchieri e alle estetiste che all’interno delle proprie attività ormai da giorni non passa quasi più nessuno”.

Dalla CGIA, infine, ricordano che  l’impegno del governo è quello di erogare gli indennizzi entro la metà di novembre.

“Speriamo – conclude Gomiero – che i termini siano rispettati  perchè da oltre 2 mesi tanti esercenti del centro storico, taxisti e autonoleggiatori attendono ancora il contributo a fondo perduto da almeno 1.000 euro che spetta a queste attività che operano nelle città d’arte, come il Comune di Venezia,  che hanno subito una drastica riduzione della presenza turistica straniera”.