Nel pomeriggio il Consiglio dei Ministri varerà il disegno di legge sulle semplificazioni. Si tratta solo di una prima parte di semplificazioni burocratiche per cittadini e imprese (39 articoli anziché 82 iniziali), visto che alcune misure sono state anticipate nel cosiddetto decreto del fare.
Una delle novità è che la bozza prevede quattro deleghe al governo che dovrebbero riguardare il riassetto normativo e la semplificazione amministrativa in materia di beni culturali, istruzione e ricerca, codificazione in materia ambientale.
Ad affermare che i decreti sulle semplificazione sono solo i primi di una lunga serie è stato il ministro della Pubblica Amministrazione, Giampiero D’Alia, secondo cui l’obiettivo del governo è quello di definire un’agenda delle semplificazioni che non si limiti all’approvazione delle norme, ma prosegua con la loro applicazione e il loro monitoraggio.
Le misure da approvare sono rigorosamente a costo zero, non devono, dunque, gravare sulla finanza pubblica. Tra le semplificazioni previste c’è un passo avanti verso l’unificazione delle banche dati pubbliche per tutti gli enti della pubblica amministrazione, oltre al fatto che tutte le amministrazioni pubbliche dovranno dare precedenza a provvedimenti ed atti relativi alle attività connesse all’utilizzazione dei fondi strutturali europei.