Draghi: la misura in via di approvazione in Italia non si tradurrà in massicci licenziamenti, per il semplice fatto che dopo anni di recessione e di alta disoccupazione, le aziende che dovevano licenziare lo hanno già fatto

 

 

Un Mario Draghi insolitamente molto meno attento alle sfumature diplomatiche delle proprie affermazioni ha detto la propria sul Jobs Act, sul quale il Governo ha ottenuto la fiducia al Senato. Il capo della Bce, quindi, intervenendo ai lavori del Fondo monetario internazionale, ha anzitutto fatto presente che le riforme del mercato del lavoro devono avere la finalità di rendere più facile per le aziende le assunzioni di giovani e non i licenziamenti.

 

Poi, si è detto convinto che la misura in via di approvazione in Italia non si tradurrà in massicci licenziamenti, per il semplice fatto che dopo anni di recessione e di alta disoccupazione, le aziende che dovevano licenziare lo hanno già fatto. “L’attuale situazione di disoccupazione giovanile – ha commentato – è legata alle riforme degli anni 2002, con l’introduzione di nuovi contratti molto flessibili, destinati soprattutto ai giovani. Contratti che ”hanno depresso la domanda. Con la crisi queste posizioni sono state eliminate”.

 

 

Mestre, 13 ottobre 2014