Nell’artigianato quasi un addetto su due (precisamente il 47,4%) ha meno di 40 anni. I mestieri dove la presenza dei giovani è maggioritaria sono:

  • parchettisiti e posatori (69,4% di under 40 sul totale addetti);
  • ponteggiatori (65,6% di under 40 sul totale addetti);
  • elettricisti (61% di under 40 sul totale addetti);
  • parrucchieri ed estetisti (59,1% di under 40 sul totale addetti);
  • artigiani e operai dell’edilizia (58,6%  di under 40 sul totale addetti);
  • manovali nell’edilizia (58,1%  di under 40 sul totale addetti);
  • idraulici (56,8% di under 40 sul totale addetti).

I dati, forniti dalla CGIA di Mestre, sono il frutto di una elaborazione realizzata su dati Istat. I risultati emersi sono relativi alla  media del triennio 2008-2010.

“Nonostante la crisi economica abbia cancellato a livello nazionale ben 58.000 aziende artigiane – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – i giovani, soprattutto nel comparto casa, costituiscono la maggioranza degli addetti. A nostro avviso ciò è dovuto a due motivi. Il primo:  questi mestieri, legati al mondo dell’edilizia, impongono una forza e una tenuta fisica che difficilmente possono essere richiesti a dei lavoratori di una certa età. Il secondo: il forte aumento del numero dei diplomati avvenuto in questi ultimi anni nel settore edile, elettrico e termoidraulico ha favorito l’ ingresso di molti ragazzi nel mercato del lavoro. In generale, malgrado le difficoltà e i problemi che sta vivendo          il nostro settore, i giovani stanno ritornando all’artigianato, ma non ai vecchi mestieri. Dai nostri dati, ad esempio, le professioni legate alla lavorazione del vetro artistico, delle calzature, del cuoio, delle pelli e quelle a mano del tessile, corrono il rischio, fra qualche decennio, di estinguersi”.

Ecco i mestieri dove i giovani sono meno presenti:

  • Manovali per la costruzione di strade (32% di under 40 sul totale addetti);
  • Addetti specializzati delle calzature (36,2% di under 40 sul totale addetti);
  • Lavorazioni artistiche  a mano di tessili e cuoio (36,3% di under 40 sul totale addetti);
  • Conciatori di pelli e pellicce (36,7% di under 40 sul totale addetti);
  • Vetrai (37,8% di under 40 sul totale addetti);
  • Addetti servizi igiene e pulizia (37,8% di under 40 sul totale addetti);

Conclude Bortolussi: “Sebbene lo stato di salute generale dell’artigianato non sia dei migliori, l’imprenditoria giovanile del nostro settore ha tenuto. In attesa che siano disponibili i dati del 2012, dall’inizio della crisi contiamo 21.000 aziende artigiane under 40 in più. Un piccolo segnale che rafforza la nostra tesi:  l’artigianato, malgrado tutto, ha ancora un futuro”.

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