La contribuzione per coprire i costi dell’Aspi deve essere versata da tutte le imprese (o dagli enti e dalle associazioni) che hanno alle proprie dipendenze 5 diverse categorie di lavoratori:
– qualsiasi addetto del settore privato, assunto con un contratto di lavoro dipendente (stabile o a termine);
– gli apprendisti;
– gli impiegati pubblici assunti a tempo determinato;
– gli addetti del settore artistico, cinematografico o teatrale;
– i soci lavoratori di cooperative.
Quanto costa alle imprese l’Aspi?
Le imprese sono tenute a versare un contributo ordinario dell’1,61% sulla retribuzione previdenziale imponibile (cioè quella su cui vengono calcolate anche le contribuzioni pensionistiche). Esempio: su uno stipendio lordo di 30mila euro, l’impresa versa 480 euro circa all’anno.
Se il dipendente è assunto a tempo determinato, l’azienda deve versare un ulteriore contributo dell’1,4% che si aggiunge al precedente 1,61%, per un totale del 3,1%. Esempio: su una retribuzione di 30mila euro, la somma da pagare è di 930 euro circa. La quota aggiuntiva viene però restituita all’azienda se, alla scadenza del contratto, il lavoratore viene stabilizzato e assunto a tempo indeterminato.
L’Aspi viene finanziata anche con un contributo versato dall’impresa all’Inps nel caso del licenziamento di un lavoratore assunto a tempo indeterminato, che avviene per motivi diversi dalle dimissioni volontarie. La somma da versare è pari quasi 459 euro (il 41% del massimale Aspi) per ogni annno di anzianità che il licenziato ha accumulato negli ultimi 36 mesi. Esempio: se il dipendente lasciato a casa ha lavorato in maniera continuativa per 3 anni, il contributo da pagare è di circa 1.377 euro (459 euro per 3).
Un piccolo sconto per le imprese più piccole…il contributo ordinario dell’1,61% è stato però ridotto per alcune categorie di aziende (soprattutto piccole e medie). Eccole nel dettaglio.
Le imprese artigiane (che pagheranno lo 0,4% invece dell’1,61%), gli esercenti del commercio (che devono versare soltanto lo 0,18%), le aziende radiotelevisive (0,4%), i partiti politici e i sindacati (0,15%),e le imprese agricole (0,37%). E’ previsto uno sconto anche per le cooperative, che si allineeranno alle aliquote ordinarie dell’1,61% soltanto gradualmente, entro il 2017.
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