Lo scorso 26 giugno sono aumentate le marche da bollo, passando da 1,81 a 2 euro e da 14,62 a 16 euro. La causa? Far fronte ai maggiori oneri derivanti dagli interventi di ricostruzione privata nei territori dell’Abruzzo colpiti dal sisma del 2009.
Un aumento pari al 10% che, nel dettaglio, si applica a:
– la marca da bollo 2 euro su tutte le fatture che contengono importi non soggetti ad Iva, estratti conti o altri documenti di accreditamento o addebitamento per somme superiori a euro 77,47, nonché ricevute o lettere commerciali presentate per l’incasso presso gli istituti di credito per somme inferiori a 129,11 euro;
-la marca da bollo 16 euro su tutti gli atti rogati o autenticati da un notaio o altro pubblico ufficiale, scritture private contenenti convenzioni anche unilaterali che regolino rapporti giuridici di qualsiasi specie, nonché istanze, memorie, ricorsi, dirette agli organi dell’amministrazione dello Stato e degli enti pubblici territoriali tendenti ad ottenere rilasci di certificati, cioè provvedimenti amministrativi.
Rimangono ferme le esenzioni dalla marca da bollo per specifici documenti, ossia:
– se l’importo indicato sul documento non supera i 77,47 euro,
– se le quote associative e contributi liberali/donazioni ad associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali e sportive,
– se l’importo è soggetto ad Iva,
– se il documento è già soggetto a imposta di bollo o esente per legge.
A beneficiare dall’esenzione dalla marca da bollo sono in generale le Onlus iscritte nell’apposito registro tenuto presso l’Agenzia delle Entrate, le associazioni di volontariato iscritte al Registro regionale del Volontariato nonché le federazioni sportive e Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni.