Ad affermarlo è il 40% degli italiani, la paura del rischio di andare in bancarotta frena l’avvio di nuove attività imprenditoriali. Oltre alla bancarotta, tra i maggiori rischi percepiti dagli italiani collegati all’apertura di una nuova PMI concorrono il timore di perdere la proprietà o la casa (32 per cento) e la paura di non avere un reddito garantito (27 per cento).

 

Nonostante questi dati però, più di un italiano su quattro (44 per cento) alla domanda che tipo di lavoro gli piacerebbe fare, risponde che, avendone la possibilità, preferirebbe impegnarsi in proprio piuttosto che essere dipendente di una azienda. Una percentuale più alta rispetto alla media comunitaria del 37 per cento.

 

Una tendenza confermata dal fatto che il 40 per cento degli italiani desidererebbe diventare imprenditore nei prossimi cinque anni, nonostante le difficoltà. Da anni, ormai, la CGIA di Mestre afferma che il sistema imprenditoriale italiano, fondato sulla piccola media impresa (PMI), gode di una alta considerazione sociale a livello nazionale con l’88 dei cittadini che lo ritengono importante per creare lavoro e il 78 per cento che lo giudica positivamente perché realizza nuovi prodotti e servizi per il bene di tutti.

 

Questo patrimonio è a rischio, come conferma l’allarme lanciato dalla BCE, in quanto le piccole e medie imprese italiane sono al “top” nell’Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato nel periodo fra ottobre 2012 e marzo 2013.