Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è intervenuto al convegno per il centenario della nascita di Federico Caffè

 

Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, lo Stato italiano dovrebbe investire di più nella scuola. In parte, ha ammesso, già lo sta facendo, ma dovrebbe mettere in campo un impegno maggiore. Visco, intervenendo al convegno per il centenario della nascita di Federico Caffè ha pure aggiunto che “è molto difficile immaginare in quali settori occupare persone escluse dalla tecnologia” e che, al contempo, sarebbe sbagliato immaginare lo Stato come occupatore di ultima istanza: “non ci sono i quattrini. Resta, tuttavia, il compito di “garantire delle condizioni ragionevoli agli esclusi o aiutarli a essere inclusi”.

 

Parlando, poi, di Caffè, si è detto convinto di come l’economista seppe prevedere le distorsioni della finanza speculativa: “convinto sostenitore del ruolo attivo dello Stato per correggere le inefficienze del mercato, guardava con preoccupazione alla finanza speculativa disgiunta dalla economia reale”.

 

 

Mestre, 13 novembre 2014