Il presidente della Bce, Mario Draghi, interviene nuovamente sull’ipotesi di rischi deflazionistici (ma anche iperinflazionistici) per l’Eurozona, garantendo che il consiglio direttivo dell’istituto da lui presieduto si attiverà per salvaguardare la stabilità dei prezzi. Parlando ad Amsterdam, Draghi ha fatto presente che il peggioramento delle prospettive inflazionistiche a cui stiamo assistendo richiederebbe un programma più ampio di acquisti di attività.
Secondo il numero uno dell’Eurotower, la Bce potrebbe far fronte al malfunzionamento dei mercati del credito bancario attraverso un’operazione di rifinanziamento mirata, “oppure attraverso un programma di acquisti di attività cartolarizzate”. Draghi ha, infine, precisato che è allo studio l’ipotesi di potenziare la trasparenza dell’istituto, magari attraverso la pubblicazione di un resoconto periodico sulle decisioni relative alla politica monetaria. Non si tratterebbe di un report sulle posizioni dei singoli consiglieri del Consiglio direttivo, come quello della Fed, ma di una divulgazione con le principali argomentazioni prese in considerazione.
Nel frattempo, la liquidità detenuta in eccesso dalla banche rispetto alle esigenze quotidiane è scesa, per la prima volta dal 2011, sotto la quota dei 100 miliardi di euro. Attualmente, si attesta su 92,937 miliardi, cifra raggiunta in seguito, soprattutto, alla prosecuzione dei rimborsi anticipati dei finanziamenti Ltro.