La Bce ha accolto con gelo il nuovo corso inaugurato da Renzi. I maligni attribuiscono l’atteggiamento al fatto che Draghi non abbia per nulla gradito l’allontanamento del suo protetto, Fabrizio Saccomanni, dal ministero dell’Economia. In ogni caso, secondo l’Eurotower – come si legge nel bollettino di marzo –il nostro Paese dovrà darsi da fare per abbattere il disavanzo, riducendo il debito. Finora, secondo l’istituto centrale, l’Italia “non ha fatto tangibili progressi rispetto alla raccomandazione della Commissione Ue”.
La Bce ha, poi, fatto presente che il rapporto deficit/ Pil delle pubbliche amministrazioni è rimasto, nel 2013, al 3 per cento, lo stesso valore dell’anno precedente, nonché lievemente superiore a quello fissato nell’aggiornamento del programma di stabilità del 2013 (2,9 per cento). Francoforte, quindi, ha chiesto all’Italia di assicurare che il debito sia posto in “traiettoria discendente” in modo da assicurare il rientro nei parametri di Maastricht secondo le indicazioni della Commissione Europea.
Dal canto suo, il ministero dell’Economia italiano ci ha tenuto a precisare che il bollettino non ha nulla a che fare con la Conferenza stampa di Renzi, dal momento che è stato programmato da tempo. Inoltre, il Tesoro ha fatto sapere che, con la Bce, ci sarà tempo per un confronto e per illustrare i piani di lungo termine del governo italiano.