Tagliate nuovamente le stime di crescita nella zona euro per il 2013 a -0,6%, contro -0,5%, , mentre sono state riviste lievemente al rialzo quelle per il 2014 a +1,1%. Con questa stima la Bce rende noto che la ripresa nell’Eurozona si allontana, prospettando un accenno di recupero economico solo dopo il 2013.

 

Secondo il presidente della Bce, l’approccio accomodante della politica monetaria, insieme al significativo miglioramento dei mercati finanziari da metà 2012, dovrebbe contribuire a sostenere la prospettiva di una ripresa economica nella parte finale del 2013.

 

Dopo la riunione del direttivo della Bce che ha deciso di lasciare il costo del denaro invariato, Draghi ha inoltre criticato la decisione della Commissione Europea di concedere più tempo ad alcuni Paesi per raggiungere gli obiettivi di bilancio, concessione che deve essere erogata solo in casi eccezionali.

 

E’ per questo che dalla Bce arriva un richiamo per i Paesi in difficoltà, che ora godono di un atteggiamento più favorevole da parte dei mercati, a non abbassare la guardia e abbandonare gli sforzi per realizzare le riforme strutturali per la crescita. Non può esserci crescita con una creazione infinita di debito, prima o poi si viene puniti ed è esattamente quel che è successo. Il risanamento si può fare in maniera favorevole alla crescita, senza aumentare le tasse.