La manovra colpirà in particolar modo il Nord. A segnalarlo è il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che assieme al suo ufficio studi ha stimato gli effetti del provvedimento approvato definitivamente oggi dalla Camera, attraverso l’analisi di tre dei principali capitoli che interesseranno direttamente le tasche dei cittadini italiani: i ticket sulle visite mediche specialistiche; il taglio delle agevolazioni fiscali sull’Irpef; la mancata rivalutazione delle pensioni sopra i 2.337 € mensili.

“Sommando gli effetti di queste tre misure – prosegue Bortolussi – i cittadini del Trentino Alto Adige, del Friuli Venezia Giulia e della Liguria subiranno gli effetti negativi più pesanti. I primi, si troveranno con un aggravio di 300,7 € pro capite, i secondi, di 296,7 € ed i terzi, di 293,3 €”. Netta la differenza tra Nord e Sud del Paese. Tra maggiori tasse e tagli alle pensioni ed alle agevolazioni Irpef, la media delle regioni settentrionali sarà di 282,2 € pro capite. Nel Mezzogiorno, invece, il peso della manovra sarà di 226,6 euro pro capite. Quali sono le ragioni di questo differenziale? “Premesso che non c’è stata nessuna volontà politica nel perseguire questo risultato – conclude Bortolussi – questa diversità di trattamento è imputabile al fatto che al Nord i livelli reddituali sono superiori a quelli del Sud. Pertanto, le maggiori tasse ed i tagli colpiscono, mediamente, i livelli reddituali maggiori”.
Infine, dalla CGIA ricordano che a queste misure dovranno essere affiancate anche quelle che emergeranno dai tagli alle Regioni ed agli Enti locali. E’ chiaro che la “sforbiciata” di 9,6 mld di € avrà delle ripercussioni non indifferenti sui bilanci delle famiglie italiane. Infatti, Regioni e Comuni saranno costretti a tagliare i servizi o ad aumentare le tasse locali, con conseguenti aggravi di spesa per gli italiani.

Nota Tecnica:
i dati relativi alla stima di gettito derivante dall’applicazione di 10 euro sulle visite specialistiche a partire dal 2012, sono tratti da documenti informativi della Camera dei Deputati;
per quanto riguarda le pensioni, invece, si è tenuto conto della stima del blocco degli adeguamenti automatici per il biennio 2012-2013, solo delle pensioni oltre i 2.2337 euro mensili lordi.

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