Si chiamerà Iuc l’imposta erede della Trise, che a sua volta dopo Ici e Imu aveva dato origine all’ennesimo cambio di nome della tassa meno amata dagli italiani. Il nuovo tributo sulla casa avrà tre componenti:

– la prima l’Imu, che non si pagherà sulla prima casa;

– la seconda la Tari, sulla raccolta di rifiuti e

– la Tasi, sui servizi indivisibili.

 

L’emendamento sulla legge di Stabilità che introduce la Iuc prevede delle detrazioni che partiranno da 200 euro, alle quali si potranno aggiungere 50 euro a figlio. Oltre alle detrazioni, l’altra novità è che sulle case diverse dall’abitazione principale la somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà superare il 10,6 per mille, contro l’11,6 previsto dalla Trise.

 

I Comuni avranno a disposizione un fondo da 1,5 miliardi per introdurre detrazioni alla nuova imposta sulla casa. La proposta è stata aumentata di 500 milioni rispetto all’importo di 1 miliardo inizialmente previsto.