Gli ultimi dati dell’Istat sull’edilizia residenziale descrivono un quadro impietoso. Il settore ha subito un vero e proprio tracollo a causa della crisi, contraendosi, nel secondo trimestre del 2013, del 32,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; la flessione di quasi un terzo del mercato si è così composta: -32,1 per cento per le abitazioni e -29,1 per la superficie utile abitabile. L’edilizia non residenziale, con un calo del 28,9 per cento, presenta dinamiche analoghe. Contestualmente, il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali cala del 26,1 nel terzo trimestre e del 37,6 nel quarto.
Altresì, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato, a maggio di quest’anno, una flessione dell’1,1 per cento rispetto ad aprile 2014. Nel trimestre compreso tra maggio e giugno, l’indice è diminuito dell’1,0 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. In termini annuali, l’indice si è contratto del 4,7 per cento.
La situazione, in sostanza, non dà cenni di reali miglioramento; gli operatori del settore sperano che il decreto sblocca Italia, che dovrebbe essere emanato a breve, possa sortire qualche effetto benefico. Il provvedimento conterrà alcune misure volte al rilancio del settore immobiliare, tramite il rafforzamento del sistema bancario, al fine di agevolare l’accesso di imprese e famiglie ai mutui. Si prevede, inoltre, la possibilità di derogare ai contratti in essere – previo accordo tra le parti – per rendere gli investimenti nel mattone più attrattivi.