La Cina, attraverso il premier cinese Wen Jiabao ha ha dato il via ad un programma pilota per la modifica del sistema delle imposte indirette. La novità desta particolare interesse per tutti i gruppi multinazionali che operano in questo paese. Lo scopo è quello di migliorare il sistema di riscossione delle imposte e di incentivare lo sviluppo delle modern service industries. Dal 1° gennaio 2012 lo State Council ha deciso che sarà attivato un programma per trasferire talune prestazioni di servizi dall’ambito di applicazione della Business Tax (BT) al campo di applicazione dell’Iva.
L’obiettivo è quello di arrivare in un paio d’anni a un’estensione a livello nazionale del campo di applicazione dell’Iva. Inizialmente il progetto riguarderà soltanto alcune categorie di servizi, tra cui: ricerca e sviluppo, consulenza tecnica, It, trasporti e logistica, e anche servizi di contabilità, consulenza fiscale e legale.
La normativa sarà applicabile anche alle prestazioni rese tra consociate all’interno di gruppi multinazionali e, soprattutto in tale ambito, l’impatto sarà rilevante.
Oggi in Cina il regime Iva è principalmente applicato alla vendita di beni (con aliquota ordinaria del 17%), mentre le prestazioni di servizi sono di regola soggette a Business Tax (BT, con aliquota del 5% circa). La natura di costo di quest’imposta genera una notevole incidenza in termini di erosione dei margini (si pensi tipicamente alle prestazioni di servizi rese a supporto delle proprie consociate produttive dai centri servizi collocati nei paesi limitrofi, ad esempio Hong Kong).
Con questa riforma l’ impatto dovrebbe essere molto positivo per l’industria dei servizi (anche in ingresso dall’estero). Il programma comincerà da Shanghai: nel settore dei “pilot industries” e dei servizi di trasporto.
Alle attuali aliquote Iva del 17% e del 13% si affiancheranno due ulteriori aliquote rispettivamente dell’11% e del 6 per cento. A riscuotere tale imposta saranno le autorità locali e saranno salvi tutti gli incentivi riguardanti la BT, nonostante il dichiarato intento di riallineamento del sistema.
In base alle informazioni disponibili è possibile trarre spunto anche per le seguenti riflessioni:
a) per i soggetti interessati dalla riforma, al momento dell’acquisto dei servizi si realizzerà un’importante riduzione di costi per imposte (che assumeranno la veste di Iva a credito in luogo di puro costo; l’Iva sarà infatti compensabile con l’eventuale imposta a credito in ossequio agli ordinari meccanismi di detraibilità dell’Imposta); in termini pratici, il costo del venduto delle società interessate non sarà più appesantito dal carico fiscale originato dalla BT.