Arriva la consueta fotografia dell’Istat sul commercio estero, dalla quale si rileva un aumento a settembre degli acquisti dall’estero di beni di consumo con una crescita del 5% su agosto. In particolare, sono aumentati le importazioni sia di beni di consumo durevoli, +6,3%, sia di quelli non durevoli, +4,8%. Cresce, inoltre, del 13% anche l’import di macchine e apparecchi rispetto a settembre 2012. Un segnale che potrebbe indicare una ripresa dei consumi e della domanda interna.
Nei primi tre trimestri 2013, l’Istat osserva una contenuta flessione tendenziale, rispetto allo stesso periodo del 2012, dell’export (-0,3%) e una marcata riduzione dell‘import (-6,1). E nei primi nove mesi dell’anno rileva un avanzo commerciale di 19,6 miliardi che, al netto dei prodotti energetici, raggiunge 60,8 miliardi.
Per quanto riguarda l’export, settembre registra un aumento congiunturale, quindi rispetto ad agosto, delle esportazioni, complessivamente +0,6%. Questo fenomeno è legato alle vendite verso i Paesi extra Ue, mentre quello delle importazioni, +1,9, riguarda acquisti dai mercati Ue.
La bilancia commerciale è attiva nei confronti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Svizzera e paesi Eda, le economie dinamiche asiatiche. I principali saldi negativi riguardano Cina, Paesi Bassi, Belgio, Russia e Germania.
Tra le categorie merceologiche è possibile notare un’espansione delle vendite di autoveicoli, +15,5, e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici +9,7. L’incremento congiunturale dell’export riguarda in particolare i prodotti energetici mentre importiamo sempre più beni di consumo durevoli e non durevoli. L’aumento delle vendite all’estero di autoveicoli verso gli Stati Uniti, articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio e prodotti petroliferi raffinati verso la Turchia e i paesi Opec contribuisce per oltre la metà, all’aumento tendenziale, quindi rispetto al settembre 2012.