Il saldo dei flussi finanziari tra l’Unione europea e l’Italia migliora. Lo afferma la Corte dei Conti nella sua relazione annuale su “I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari” inviata al Parlamento. Nell’esercizio 2012, è migliorata, in particolare, la nostra posizione di contributore netto. “Il saldo negativo tra versamenti effettuati ed accrediti ricevuti risulta, infatti, di 5,7 miliardi di euro a fronte dei 6,6 miliardi di euro del 2011”, spiega la magistratura contabile.

 

Tale dinamica è dovuta ad un aumento del 14,7% dei fondi erogati all’Italia per la realizzazione di programmi europei. La Corte, inoltre, sottolinea come il nostro Paese, così come altri, si sia dovuto fare carico di una quota pari a 780 milioni di euro (+8,4% rispetto all’anno precedente) relativa ai rimborsi alla Gran Bretagna per la correzione del suo bilancio.

 

Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi comunitari, la Corte sottolinea come le rimodulazioni abbiano riguardato “quasi interamente l’Obiettivo Convergenza, che si applica a quattro Regioni del Mezzogiorno beneficiarie degli stanziamenti più importanti”. Tuttavia, “l’attuazione finanziaria complessiva dei due Fondi (Fondo europeo di sviluppo regionale-FESR e Fondo sociale europeo-FSE), attraverso cui si realizza l’Obiettivo Convergenza” è stata, in termini di pagamenti, pari a 12,9 miliardi di euro al 30 giugno 2013, ovvero solamente il 38%. Ciò significa che persistono non poche difficoltà attuative e che è necessario mettere in campo quelle operazioni che scongiurino ulteriori ritardi o la perdita di potenziali risorse.