Preferiti i luoghi di distribuzione degli alimenti a prezzi più contenuti e riduzione della qualità e, addirittura, della quantità dei prodotti. Questo il magro bilancio della crisi che continua a pesare sul 62,3% delle famiglie italiane. Da un confronto tra il 2011 e il 2012 la percentuale di famiglie che hanno adottato queste restrizioni domestiche è cresciuta del 9%.

 

Contribuisce a delineare il quadro preoccupante delle famiglie italiane un altro dato: la crescita del ricorso al discount. Oltre sette famiglie su 10 (71%), tra quelle meno abbienti, dichiara di aver modificato sia la quantità, sia la qualità dei prodotti acquistati. Sono state poi quasi eliminate le spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie, mantenendo quella incomprimibile per i medicinali.

 

Si intravedono però segnali positivi da parte dei consumatori. Ad aprile 2013 l’indice del clima di fiducia dei consumatori segna il rialzo di un punto, 86,3 da 85,3 di marzo. Il miglioramento arriva dopo il calo del mese precedente e vede l’indice posizionarsi al livello più alto dallo scorso luglio.