La ripresa c’è. Tuttavia, è estremamente debole, frammentate e incerta. Per cui, finora, i rischi per le prospettive di crescita continuano ad essere orientati verso il basso. Lo afferma la Bce nel suo consueto bollettino mensile, assicurando che, nel breve-medio termine, i tassi saranno mantenuti invariati se non, addirittura, abbassati. Secondo l’Eurotower, pesano sul quadro economico le incertezze dei mercati finanziari e monetari internazionali, specialmente dei Paesi emergenti.
Per quanto riguarda l’Europa, i rischi maggiori derivano dal crollo della domanda interna, dal calo delle esportazioni e dalla mancata attuazione di una serie di riforme strutturali necessarie per agganciare la ripartenza.
“Le aspettative di inflazione per l’area dell’euro nel medio-lungo termine – si legge nel testo del bollettino – continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%“. Le previsioni sulla crescita, invece, indicano che il Pil dell’Eurozona aumenterà dell’1,1% nel 2014 e dell’1,5% nel 2015.
Tuttavia, cresce la preoccupazione per l’incrementarsi della disoccupazione giovanile. L’Italia, è il Paese messo peggio, dopo Grecia e Spagna che “vantano” tassi compresi tra il 50 e il 60%. Noi, assieme a Portogallo e Cipro, siamo attorno al 40%.