Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha invitato espressamente il governo a non tentare per l’ennesima volta di sistemare i conti pubblici prelevando le risorse dalle tasche degli italiani; nel corso della lectio magistralis al Collegio Borromeo di Pavia, ha spiegato che non si potrà più tagliare il nostro debito mostruoso e rispettare i vincoli imposti dal Fiscal compact con una nuova maxi manovra o con altre politiche restrittive.

 

Individuando, poi, l’origine di gran parte della crisi nella colpevole sottovalutazione degli effetti che la perdita di competitività avrebbe comportato, ha aggiunto che non saranno di certo i provvedimenti di politica monetaria a risolvere i problemi dei debiti sovrani. Al contrario, secondo Visco, per uscire dall’impasse è sulla “crescita reale dell’economia, quindi sulla ripresa degli investimenti – al tempo stesso fattore di offerta e componente fondamentale della domanda – che bisogna puntare”.

 

Del medesimo avviso, il presidente della Bce, Mario Draghi, secondo il quale la priorità è la crescita che, a sua volta, potrà essere supportata da una politica fiscale meno focalizzata sull’aumento delle tasse e più sulle priorità della spesa.