Con la pubblicazione in via definitiva della legge n. 106/2011 di conversione del c.d. Decreto Sviluppo il legislatore, a decorrere dal 13 luglio 2011, inserisce una ulteriore semplificazione di tipo documentale in tema di registrazione cumulativa di più fatture portando da 154,94 a 300,00 € la soglia al di sotto del quale si può fare un’unica registrazione oltre che documento riepilogativo.

Sorgono però i seguenti problemi:

L’annotazione unica nei registri IVA di una pluralità di fatture pur costituendo una importante semplificazione per i contribuenti che abitualmente emettono numerose fatture d’importo ridotto, ha natura esclusivamente fiscale e pertanto genera alcuni elementi di criticità in ragione:

alla identificazione della controparte (cliente o fornitore);

alla natura del costo;

al giorno di effettuazione delle operazioni;

Sulla base di tale assunto, è bene ricordare che:

indicazione controparte: per la registrazione cumulativa da effettuare nel libro giornale è necessario indicare l’anagrafica di ciascun fornitore o di ciascun cliente.

contabilità ordinaria: civilisticamente le annotazioni sul libro giornale vanno fatte giorno per giorno e non in maniera cumulativa, pertanto, l’annotazione unica contrasta con tale obbligo in quanto altera la situazione economico-finanziaria giornaliera;

natura del costo: la dichiarazione dei redditi oltre che il bilancio UE richiedono una distinzione a seconda della natura del costo (si pensi al quadro RG per le contabilità semplificate, al quadro RE per i lavoratori autonomi). Pertanto, è necessario che la registrazione contabile fornisca ulteriori elementi di dettaglio;

spesometro: qualora si utilizzi per le fatture di vendita il criterio dell’annotazione riepilogativa occorre prestare particolare attenzione al calcolo del limite di 3.000 euro. Come noto, tutte le operazioni di importo pari a 3.000 euro o maggiore, effettuate e ricevute da soggetti passivi ai fini IVA, devono essere comunicate per via telematica all’Agenzia delle Entrate. Qualora le operazioni dovessero configurarsi come “continuative”, il contribuente che voglia avvalersi della semplificazione corre il rischio di non poter computare i singoli corrispettivi e, quindi, di non poter verificare se sia stato superato su base annuale tale limite di 3.000 euro;

INTRASTAT e comunicazione black list: qualora si adotti l’annotazione riepilogativa delle fatture (emesse o ricevute), in assenza dei dati riferiti al cliente/fornitore UE o residenti in paesi black list non sarà possibile procedere alla presentazione del relativo modello.