Approvato il testo del decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione. Con un emendamento al dl, la commissione di Bilancio della Camera ha escluso i tagli dei costi per la scuola e l’università. Sono previsti invece delle riduzioni per i fondi all’editoria, i Paesi in via di sviluppo e dei prelievi dal fondo istituito per ridurre le tasse con la lotta all’evasione. I tagli, che potrebbero scattare nel 2015, porterebbero ad un risparmio di oltre 570 milioni all’anno.

 

Dal punto di vista delle imprese, aspetto particolarmente rilevante assume la possibilità di richiedere la compensazione tra crediti e debiti fiscali a tutti i ruoli fino a dicembre 2012. Da un lato c’è l’impresa che avanza le tasse, dall’altra lo Stato che avanza il pagamento dei debiti e le due cifre si compensano tra di loro: si tratta di un’operazione molto semplice, lineare e credibile.

 

Dopo aver superato l’esame della commissione di Bilancio, oggi il decreto sui debiti della Pa sarà in aula a Montecitorio. Ma in decreto va avanti su due strade parallele, dall’Economia arriva il provvedimento attuativo che sblocca i primi 4, 5 miliardi vincolati dal Patto di stabilità sulla base delle richieste fatte pervenire entro il 30 aprile scorso: 3,5 miliardi destinati ai Comuni e circa 1 miliardo per le Province.

 

Una volta sbloccata la prima tranche di liquidità, sarà necessario individuare gli ulteriori 700 milioni. Di questi, 500 milioni sono indirizzati ai Comuni, che tramite la piattaforma della Ragioneria generale dello Stato avevano chiesto oltre 4 miliardi, e 200 per le Province, che avevano chiesto quasi 1,2 miliardi.