Dopo tanto parlare sembra spuntare l’imposta anche per il fumo elettronico. La sigaretta elettronica non sfugge alle maglie del Fisco e potrebbe diventare oggetto dell’accisa riservata al tabacco e ai prodotti da fumo. Il pagamento di questa nuova imposta verrebbe inserito nel decreto che sblocca i debiti della Pubblica Amministrazione e dovrebbe prevedere appunto un’accisa da applicare ai prodotti contenenti nicotina o sostanze sostitutive del consumo di tabacco.
La discussione ora si concentra sulla quantità di nicotina presente in questi prodotti (se è assimilabile a quella delle sigarette “normali”) e sull’uso terapeutico attribuito alle sigarette elettroniche. Punti sui quali dovrà intervenire il Ministero della Salute.
Il problema di fondo, in realtà, resta lo stesso: si parli di debiti della Pa o della necessità di trovare una strada per finanziare la cassa integrazione, la sospensione della rata Imu o scongiurare l’aumento dell’Iva previsto per luglio, il governo è alla ricerca di coperture necessarie a realizzare i progetti presentati dal premier Letta alle Camere.
Fino ad oggi sull’acquisto delle ricariche per sigarette elettroniche, viene pagata l’Iva, ma non l’accisa sul tabacco. Appunto perché il tabacco non c’è. L’iniziativa dei relatori prevede però l’introduzione della vecchia tassa anche ai prodotti contenenti nicotina o sostitutivi del tabacco.