Il debito pubblico italiano, nel dicembre del 2013, è leggermente calato rispetto al mese precedente. Lo afferma il bollettino trimestrale della Banca d’Italia specificando che, in dicembre, il debito dello Stato ha raggiunto quota 2.067,5 miliardi di euro, ovvero 36,5 miliardi di euro in meno rispetto al mese precedente. Rispetto al 2012, quando l’anno si è chiuso con una posizione debitoria di 1.989,469 miliardi di euro, si è registrato, invece, un aumento del 3,92%. Il 2013, quindi, si è chiuso con un debito di 2.067,49 miliardi.
A pesare sul fabbisogno sono stati, in particolare, l’erogazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni, pari a 21,6 miliardi, e le risorse destinate alle misure di solidarietà verso gli altri Paesi dell’Eurozona, pari a 13 miliardi. Il debito consolidato delle amministrazioni centrali è cresciuto di 85,7 miliardi, arrivando a quota 1.959,7; quello delle amministrazioni locali è calato, invece, di 7,7 miliardi, arrivando a 107,6.
Al contempo, le entrate tributarie sono leggermente cresciute, segnando un aumento dello 0,26% rispetto al 2012. Le dismissioni immobiliari hanno determinato un’entrate straordinaria pari a 1,9 miliardi.