Entro giugno il Governo Letta ha promesso di dare il via al decreto del fare che comprenderà misure fiscali, lavoro e semplificazioni al fine di rilanciare l’economia sempre più schiacciata dalla recessione e dalla stagnazione del mercato. L’obiettivo è arrivare al via libera entro il prossimo vertice europeo, in calendario per il 27 e 28 giugno.
Di seguito le misure per il rilancio previste dal decreto:
– SEMPLIFICAZIONE di alcune procedure amministrative per le imprese e i cittadini come sicurezza sul lavoro, sui contributi previdenziali, l’ambiente, le infrastrutture, gli appalti e sui permessi di costruire per le aziende;
– LAVORO. Nel decreto sarebbero previsti 400 milioni di euro per finanziare il credito d’imposta sulle assunzioni dei giovani a tempo indeterminato. Allo studio anche la riforma del lavoro part-time per renderlo più flessibile, dell’apprendistato, dell’accesso alla cassa integrazione in deroga e del funzionamento dei servizi di collocamento;
– IVA. Il governo vuole evitare l’impatto negativo sui consumi e sulla crescita che avrebbe l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%, aumento previsto dal Governo Monti. Ma è altrettanto consapevole che sarà difficile trovare le risorse necessarie per scongiuralo, servono infatti 2 miliardi di euro per il 2013 e 4 miliardi per il 2014. Più probabile, quindi, la revisione selettiva delle aliquote: quella super-agevolata (4%), quella agevolata (10%) e quella ordinaria (21%) applicate a prodotti e servizi. Altra ipotesi è lo slittamento dell’aumento, ma il problema di trovare i fondi rimane.
– IMU e TARES rinviate a settembre. Dopo lo slittamento da giugno a settembre, il futuro dell’Imu rimane legato alla revisione di tutta la tassazione sulla casa promessa dal Governo entro agosto e alla risoluzione degli scontri interni. Per quanto invece riguarda la Tares, è stato annunciato un rincaro di 1 miliardo di euro. Il governo, però, vorrebbe ridurne l’impatto sulle fasce più deboli e quindi Letta sta valutando l’ipotesi di agganciarla alla nuova Imu, riformata e ridotta in base al reddito. Per il momento anche la Tares è rinviata a settembre.
– TICKET. Nel 2014 sono attesi gli aumenti del ticket sanitario che costano ai cittadini 2 miliardi di euro. Tuttavia l’esecutivo delle larghe intese sta pensando a una riforma della compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria commisurata al reddito, per evitare di penalizzare le fasce più deboli. Il meccanismo dei ticket potrebbe essere quello del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica: una sorta di ‘sanitometro’ che tenga conto del reddito familiare e della condizione sanitaria dei cittadini.
–EVASIONE. Non è improbabile che il governo voglia rivedere le norme per rendere più efficace la lotta agli evasori. Per ora si attende l’arrivo del redditometro e le prime verifiche incrociate tra i dati dei conti correnti e finanziari. Prorogato invece la riscossione dei tributi da parte di Equitalia fino al 31 dicembre 2013: dal 2014 il problema riguarda i Comuni.