In questi giorni il Governo è impegnato nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, che dovrebbe approdare venerdì al Consiglio dei Ministri. Nel frattempo, Palazzo Chigi si dichiara intenzionato a proseguire gli sforzi per porre le basi ad una crescita solida e sostenibile, alla quale si giungerà con il Programma nazionale di Riforma,  intitolato “Un’agenda per la crescita“.

 

Nella bozza si sottolinea che la strategia di crescita dovrà puntare su imprese e lavoro. In particolare i provvedimenti da attuare in via prioritaria in questa cornice dovranno riguardare la riduzione del debito, la qualità e l’efficienza della pubblica amministrazione, il sistema finanziario, il mercato del lavoro, le riforme fiscali e la concorrenza. Nella relazione si osserva anche che tempi e intensità della ripresa si misureranno anche su un quadro di politica economia stabile, sul pagamento dei debiti PA e sulla capacità di attrarre investimenti. Per gli investimenti, si sottolinea nella bozza, uno degli strumenti è il piano del governo Destinazione Italia, che sarà veicolo di politiche e riforme per migliorare l’ambiente imprenditoriale, aumentare l’attrattività del nostro Paese e valorizzare asset pubblici.

 

Nel 2014 il debito si attesterà secondo le previsioni al 132,2% del Pil. E’ quanto si legge nella bozza del Programma nazionale di riforma in arrivo con l’aggiornamento del Def, nel quale si individua la riduzione dell’elevatissimo rapporto debito/Pil come uno degli obiettivi da perseguire ”in via prioritaria”.

 

Spostare il carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente, ridurre il cuneo fiscale, rivedere l’ambito di applicazione delle esenzioni e aliquote ridotte dell’IVA e delle agevolazioni fiscali dirette, adeguare catasto ai valori di mercato. Sono alcune priorità delle riforme contenute nella bozza del Def.

 

Pareggio di bilancio strutturale e pieno rispetto degli impegni europei, mantenendo il disavanzo entro il 3%, sono il perimetro obbligatorio per qualsiasi intervento futuro, anche perché l’Italia non può permettersi di tornare indietro sulla procedura d’infrazione. E’ quanto si legge nella bozza del Programma nazionale di riforma in arrivo con il Def. Quindi per quest’anno interventi aggiuntivi di sostegno all’economia si potranno fare solo a saldi invariati, con il reperimenti di risorse di copertura.