Ridurre la disoccupazione giovanile di 8 punti percentuali, portandola da 38% a 30%, e creare 100 mila posti di lavoro in più grazie all’aiuto dell’Europa che potrebbe mettere sul piatto dai 10 ai 12 miliardi di euro. Questi i principali obiettivi del piano giovani sul quale il ministro del lavoro Enrico Giovannini ha deciso di volersi concentrare nei prossimi mesi.

 

Uscendo dalla procedura per deficit eccessivo, l’Italia potrebbe utilizzare anche le risorse messe a disposizione dall’Europa per il piano “youth garantee” approvato da Bruxelles per garantire a tutti i giovani un’opportunità di occupazione o formazione una volta rimasti disoccupati o terminati gli studi.

 

Sono previste anche delle misure che non prevedono la necessità di risorse economiche e che riguarderanno alcune correzioni sui contratti a termine e la staffetta generazionale. Da un lato è in programma una rivisitazione dei contratti a termine sia per quanto riguarda la sospensione obbligatoria tra un contratto e l’altro, sia per la loro atipicità. In merito invece alla staffetta generazionale anziani-giovani sul posto di lavoro è un progetto in fase di sperimentazione già in alcune regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna. Ma è un’idea che costa perché il lavoratore anziano andrebbe in part time e per non perdere i contributi pieni avrebbe bisogno di una integrazione da parte dello Stato.

 

Il governo, inoltre, intende puntare sulla riforma dei centri per l’impiego. Il ministro del lavoro Giovannini sostiene che bisogna prendersi cura dei giovani e fare in modo che coloro che sono senza lavoro vengano assistiti nella ricerca di un impiego, come accade nel paesi dell’Europa del nord, gli stessi che hanno anche i tassi di disoccupazione più bassi.