Riciclaggio dei materiali, acqua, prodotti per l’edilizia sostenibile, green business, alimentari e bevande, sono questi i principali settori sui quali si concentrano i fondi dedicati all’eco-innovazione e hanno mostrato portare un ritorno alle imprese di ben 20 volte superiore all’investimento.
Gli investimenti nelle PMI impegnate nei settori delle tecnologie ambientali innovative hanno prodotto rendimenti superiori alla media, creando nuovi posti di lavoro mentre alleggeriscono l’impatto dello sviluppo industriale. Ogni progetto sostenuto ha, infatti, generato ben 8 nuovi posti a tempo pieno indeterminato. E’ questa la conclusione dell’ultimo rapporto dell’Unione Europea, la quale ha analizzato l’andamento dei due anni di programma comunitario Competitività ed Innovazione (CIP).
Il nuovo studio suggerisce che l’Europa possiede già una forte nicchia nel green business, tale da favorire la competitività, l’uso efficiente delle risorse e la crescita sostenibile. Nell’arco del biennio sono stati attivati oltre 240 progetti finanziati dal regime di eco-innovazione nel territorio comunitario e l’analisi delle performance rivela anche notevoli benefici “verdi”, come nel caso del risparmio idrico (170 milioni di m3), equivalente al consumo annuale di acqua di una città europea di 350.000 persone o della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (11,6 milioni di tonnellate), pari quelle prodotte dall’uso di energia elettrica l’anno in 1,7 milioni di case europee.