All’interno del decreto appena varato che contiene la cancellazione dell’Imu sulla prima casa, il Governo stanzia 700 milioni di euro per la salvaguardia di altri 6.500 esaodati, lavoratori che, grazie alla legge Fornero, sono rimasti senza pensione e senza stipendio.
Dopo tre interventi che hanno salvaguardato prima 65.000, poi 55.000 ed infine 10.130 esodati, il Governo Letta interviene a tutelare altri 6.500 lavoratori senza pensione e senza stipendio, prevedendo una dote di circa 700 milioni di euro per tutelare quella che il premier ha definito una delle categorie più disagiate, ovvero quella dei licenziati individuali. L’intervento per i 6.500 esodati sarebbe il quarto in ordine di tempo e salva “dalla disperazione”, come ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, molte persone.
Il quarto intervento per gli esodati si indirizza in favore di coloro che sono stati soggetti alla risoluzione di un contratto di lavoro tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011 e che sarebbero dovuti andare in pensione con le vecchie regole, tra dicembre 2011 e dicembre 2014. Questi potranno finalmente farlo, grazie a 700 milioni messi in campo dal governo, al ritmo di 150 milioni all’anno finanziati dal 2013 al 2017. Questione risolta? Dalle parole del ministro Giovannini non si direbbe, visto che ammette la presenza di altre categorie di lavoratori esodati.