I calcoli sull’indebitamento delle pubbliche amministrazioni è stato rivisto alla luce della nuova metodologia europea Sec 2010
Nel 2013, l’Italia si è contenuta all’interno dei limiti previsti dai parametri di Maastricht: il rapporto deficit/ Pil è stato pari al 2,8 per cento, mentre il rapporto debito/ Pil al 127,6 per cento; questo, come emerge dai dati Eurostat, è stato possibilmente solamente perché i calcoli sono stati rivisti in base alla nuova metodologia europea Sec 2010, che annovera nel computo dei flussi economici rilevanti quelle provenienti dalla prostituzione e dallo spaccio di droghe leggere. Nelle stime precedenti, i due indicatori si erano attestati, rispettivamente, al 3% e al 132,6 per cento.
L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, quindi, (-45,958 miliardi di euro) è stato pari al 2,8 per cento del Pil, in contrazione di circa 2,6 miliardi rispetto al 2012.
Altresì, il saldo primario, ovvero l’indebitamento netto al netto della spesa per interessi, è stato positivo e pari al 2,0 per cento del Pil, in calo dello 0,2 per cento rispetto al 2012. La spesa per interessi che, secondo le nuove regole, non comprende più l’impatto delle operazioni di swap , è stata pari al 4,8% del Pil, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al 2012.
I nuovi criteri, inoltre, ridefiniscono il valore assoluto del Pil nel 2013, che è risultato pari a 1.618.904 milioni di euro, mentre il debito è stato pari a 2.069.841 milioni di euro.
Mestre, 22 ottobre 2014