Pessime notizie sul fronte di uno dei fiori all’occhiello italiani: il commercio estero, fa sapere l’Istat, cala notevolmente. A novembre del 2013, in particolare, è stata registrata una riduzione dell’1,9% rispetto al mese precedente. Contestualmente, è calato anche l’import del 2,2%. L’erosione del primo dipende, soprattutto, dal calo delle vendite nei Paesi extra Ue (-5,1%), equilibrato da una parziale crescita delle vendite nel mercato interno (+0,8%). Anche il calo degli acquisti è imputabile, prevalentemente, ad una contrazione della nostra domanda nei confronti dei Paesi esterni all’Europa.
A novembre, ha inciso soprattutto l’andamento negativo dei prodotti energetici, in calo sia per quanto riguarda l’import (-8,1%) che l’export (-5,3%). Su base annuale, poi, il calo dell’export e dell’import sono, rispettivamente, del 3,4% e del 6,9%. Il fenomeno, spiega l’Istituto di statistica, è legato alla «dinamica tendenziale dei flussi con i paesi extra Ue (-12,3% all’import e -6,7% all’export)».
Anche prendendo in considerazione il trimestre settembre-novembre 2013 si rileva una diminuzione sia delle importazioni (-0,8%), che delle esportazioni (-0,3%). Per quanto riguarda, invece, i volumi scambiati, anche in tal caso la flessione riguarda import (-4,3%) ed l’export (-3,6%). Resta positivo il saldo commerciale: a novembre è stato pari a +3,1 miliardi. Nello stesso mese del 2012 era stato pari a +2,0 miliardi. Considerato al netto dell’energia, l’invece, l’attivo è di 7,2 miliardi.
L’avanzo commerciale nei primi 11 mesi dell’anno, infine, ha raggiunto i 26,8 miliardi; al netto dei prodotti energetici, è stato pari a circa 77 miliardi di euro.