L’Istat ha reso noti gli ultimi dati sull’export italiano, illustrando le diverse dinamiche regionali
L’Istat ha reso noti gli ultimi dati sull’export italiano, illustrando le diverse dinamiche regionali; nel secondo trimestre dell’anno, dunque, le esportazioni hanno segnato, rispetto al trimestre precedente, un aumento dell’1,3 per cento nelle regioni del nord est e del centro, mentre si sono contratte al nord ovest e nel meridione (il calo è stato, rispettivamente, dello 0,3 e dell’1,3 per cento). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, invece, le esportazioni maggiori si sono osservate al nord est, dove hanno registrato una maggiorazione del 3,4 per cento; al centro, l’incremento è stato pari al 2,4 per cento, mentre nel nord ovest all’1,2. Al sud la crescita è stata estremamente contenuta, pari allo 0,6 per cento, mentre nell’Italia insulare si è verificato un calo piuttosto marcato, pari all’11,1 per cento.
Nel primo semestre, quando la crescita rispetto al 2013 è stata dell’1,3 per cento, l’Emilia Romagna è stata la regione in cui le esportazioni hanno mostrato l’incremento maggiore, pari al 4,5 per cento; seguono Piemonte (+4,4 per cento), Veneto (+3,0), Marche (+6,6) e Puglia (+9,4). Tra le regioni i cui i cali sono stati più vistosi (contribuendo e frenare l’export nazionale) si segnalano la Sicilia (-11,1 per cento), la Sardegna (-11,2), il Lazio (-3,1) e la Basilicata (-24,6%). L’Istat sottolinea, inoltre, come “l’aumento delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte, di macchinari e apparecchi n.c.a. da Toscana e Liguria spiega circa il 60% dell’incremento tendenziale dell’export nazionale nel primo semestre 2014”.