In Italia le detrazioni di imposta per i famigliari a carico ammontano a 11,3 mld di euro circa. Se si considera che quasi 1mld di euro viene impiegato per i contribuenti con redditi al di sotto degli 8.000 € (persone ricomprese nella “no tax area”), si ipotizza che per assicurare alle famiglie italiane la stessa tassazione di quelle francesi, il Governo italiano dovrebbe mettere in campo altri 20 miliardi di € di detrazioni.
La CGIA è arrivata a questo risultato, partendo da un dato oggettivo: il peso delle tasse sulle famiglie italiane è tra i più alti d’Europa: se, poi, il confronto lo facciamo con la Francia, la situazione è a dir poco sconsolante. Per i redditi medio bassi (30.000 € annui) una famiglia italiana composta da una coppia con 2 figli paga dalle 2.530 alle 4.700 € circa di tasse in più all’anno delle famiglie francesi. Queste ultime, come tutti ben sanno, “godono” del cosiddetto “quoziente familiare”, uno sgravio fiscale che prevede l’applicazione di una imposta sulle persone fisiche che decresce all’aumentare del numero dei componenti.
Per rendere omogeneo il confronto, la CGIA di Mestre, che ha curato l’elaborazione, ha preso come riferimento una famiglia italiana e una francese, composte entrambe da marito e moglie e 2 figli a carico, con redditi da lavoro dipendente. Dalla CGIA ricordano che la comparazione riguarda solo la tassazione derivante dall’imposta personale, senza tener conto delle addizionali IRPEF.
Per vedere il confronto vai sotto a “scarica il documento”.
“Nonostante gli sgravi fiscali dati in questi ultimi decenni dai vari Governi che si sono succeduti – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – il peso delle imposte sulle famiglie italiane è ancora troppo alto. Ancor più per quelle mono reddito che sono quasi la metà dei nuclei familiari italiani. Una tipologia concentrata prevalentemente al Sud e tra le più colpite dalla crisi economica di questi ultimi anni.”
Bortolussi fa presente che qui è calcolato solo il peso fiscale. Rispetto ai principali paesi europei, le famiglie italiane sono oggetto di ulteriori costi, dovuti all’inefficienza del nostro sistema pubblico, che gli altri non subiscono. Riferendosi ai lunghissimi tempi di attesa per effettuare le visite specialistiche presso i nostri ospedali che costringono molte persone a rivolgersi alle strutture private. Oppure, all’inadeguatezza del nostro sistema di trasporto pubblico che spesso obbliga molti italiani, ad esempio per recarsi al lavoro, ad usare l’automobile privata”.