Nel corso degli anni, il Fisco è stato dotato di tanti e tali strumenti e poteri da essere in grado di sapere in ogni istante vita, morte, miracoli, spostamenti, operazioni di ogni singolo cittadino (tranne, evidentemente, di quelli che malversano in abbondanza, dato che i numeri continua a dar ragione ai grandi evasori, che ancora il Fisco non riesce a stanare).
Ora, lo sarà anche a livello internazionale: il ministero dell’Economia fa sapere che 44 Paesi cosiddetti “early adopters” hanno firmato una dichiarazione comune in cui hanno assunto ufficialmente l’impegno di adottare il nuovo standard globale sullo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali, ovvero il cosiddetto Common Reporting Standard. Lo strumento, approvato dall’Ocse, andrà a regime dopo che, nei prossimi mesi, i Paesi firmatari modificheranno opportunamente la propria disciplina nazionale per recepire le nuove regole.
Le prime informazioni saranno scambiate nel 2017, e riguarderanno i conti intrattenuti al 31 dicembre 2015, nonché quelli aperti successivamente, i cui dati saranno raccolti dagli intermediari finanziari.