Intervenendo all’annuale World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha spiegato che l’economia italiana, nel terzo trimestre, si è consolidata, mentre ci sono forti indicazioni del fatto che nel quarto abbia ripreso a crescere.
Secondo il titolare dell’Economia, quest’anno il Pil dovrebbe incrementarsi dell’1%. Una stima superiore a quelle della Banca d’Italia e dell’Unione europea, che l’inquilino di Via XX Settembre attribuisce al fatto che le due istituzioni non considerano, nei loro calcoli, provvedimenti quali l’aver sbloccato i crediti che le imprese vantavano nei confronti delle pubbliche amministrazioni o altri incentivi.
Saccomanni ci ha inoltre tenuto a precisare che quando il governo Letta si è insediato, non solo i segnali economici erano fortemente negativi, ma il clima era connotato da profonda instabilità politica. Ora, invece – ha rivendicato – oltre ad aver invertito la rotta, l’Italia è uscita dalla procedura d’infrazione per aver sforato il tetto del 3% al rapporto deficit/ Pil ed ha riaperto il cantiere delle riforme. A margine dell’incontro, ha infine sostenuto che le elezioni politiche dovranno essere indette, verosimilmente, dopo il semestre di presidenza europea dell’Italia.