Ammonterebbe a 6 miliardi la somma ricercata dal Governo al fine di bloccare nel 2013 sia l’aumento dell’Iva sia il pagamento dell’Imu sulla prima casa. Nell’eventualità non si trovasse questa somma, dal primo luglio l’aliquota ordinaria, oggi pari al 21%, salirebbe di un punto percentuale. Sterilizzare l’Iva definitivamente richiede 2 miliardi nel 2013 e 4 miliardi l’anno a partire dal 2014.

 

Per quanto riguarda l’Imu, l’obiettivo del governo è esentare i contribuenti dal versamento dell’imposta sulla prima casa per tutto il 2013 (il costo è di circa 4 miliardi), in attesa della riforma sull’intera imposizione immobiliare. Non è chiaro in che misura il blocco dell’Imu preluda a tempi più lunghi per il varo della riforma, che il governo si è impegnato a rendere legge entro il 31 agosto.

 

L’intera operazione lascia temporaneamente in circolo nell’economia 2,4 miliardi ed incide solo in termini di fabbisogno, cioè di bilancio per cassa. L’intervento su Iva ed Imu necessita invece di una copertura anche sul bilancio di competenza, che è quello valido ai fini del Trattato di Maastricht.

 

L’Italia si è impegnata con la Commissione europea a mantenere il deficit entro il 2,9% del Pil quest’anno.