Alla fine, il balletto sulle ipotesi di nomine del dicastero più importante si è concluso: è Pier Carlo Padoan. Molto vicino a Massimo D’Alema, è membro del comitato consultivo di Italianieuropei, il think thank dell’ex presidente del Consiglio; il nuovo titolare di Via XX Settembre sarebbe diventato a breve, e a tutti gli effetti, il nuovo presidente dell’Istat se il governo avesse ratificato ufficialmente la sua nomina prima di conferirgli l’incarico di ministro.

 

Attualmente, è il numero due dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dove ha ricoperto il ruolo di segretario generale dal primo giugno 2007 per poi esser nominato Chief Economist e mantenendo il ruolo di segretario generale aggiunto. Padoan, in seno all’organizzazione internazionale, è il delegato per il G20.

 

In passato, è stato professore di Economia presso l’Università la Sapienza di Roma, oltre che direttore della fondazione dalemania. Dal 2001 al 2005 è stato il direttore esecutivo per l’Italia presso il Fondo Monetario Internazionale, mentre tra il 1998 e il 2001 è stato consigliere economico dei premier D’Alema e del premier Giuliano Amato.

 

Presso le presidenza del Consiglio dei ministri ha ricoperto l’incarico di responsabile per il coordinamento della posizione italiana nei negoziati dell’Agenda 2000 per il bilancio Ue, l’Agenda di Lisbona, il Consiglio Europeo, gli incontri bilaterali e i vertici del G8.E’ stato, inoltre, consulte della Banca mondiale, della Commissione europea e della Bce. Ha insegnato anche a Urbino, Tokyo e al College of Euro. Il suo profilo lo identifica a tutti gli effetti come un ministro tecnico.