Fabrizio Saccomanni, quasi certamente, non farà parte del nuovo governo guidato da Matteo Renzi. L’ormai ex ministro dell’Economia, ospite de L’Intervista di Maria Latella, si è tolto un sassolino dalla scarpa, precisando che sarebbe onesto riconoscere il lavoro che ha fatto l’esecutivo di Letta.
Commentando l’avvicendamento tra Letta e Renzi, ha detto di comprendere l’esigenza del Paese di accelerare sui risultati; meno, “il non voler leggere che certi risultati ci sono già stati”. Secondo Saccomamni, “il nuovo governo prenderà un’economia che cresce di uno 0,1, poco ma comunque una situazione sui mercati finanziari molto più positiva”.
Intervenendo su una delle questioni in assoluto più annose e controverse degli ultimi tempi, ha sostenuto che, il governo di cui ha fatto parte, ha proceduto a sbloccare 22 miliardi di euro di crediti che le imprese vantavano nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
In merito al ruolo che ha assunto negli ultimi mesi, si è infine detto sorpreso del fatto che, ormai da anni, il ministro dell’Economia, figura cardine del sistema politico, sia sempre stata rappresentata da “tecnici” o “politici anomali”. L’ultimo politico in senso stretto forse è stato Emilio Colombo. Poi abbiamo avuto tecnici come Ciampi o Padoa Schioppa, o politici anomali come lo stesso Tremonti. La politica vera preferisce fare altre cose perché questo è il ministero del No.”