Nel 2011 la Guardia di Finanza ha segnato un risultato di lotta all’evasione in linea con l’anno precedente, l’attività di contrasto ha portato alla luce oltre 50 miliardi di euro non dichiarati e 8 miliardi di Iva evasa. Gli evasori scovati ammontano a 7.500, era andata meglio nel 2010, quando ne furono scoperti 8.500.
La Gdf, con la nota diffusa ieri, sottolinea il cresciuto standard della qualità dei controlli: i verbali, nel 96% dei casi, “sono stati integralmente recepiti dall’Ae per il successivo accertamento.”
In aumento il dato di coloro che aderiscono spontaneamente ai rilievi mossi dai verificatori del corpo, consentendo così l’immediata riscossione, sono il 10%, un dato senz’altro positivo.
Nel 2011 sono stati denunciati 12mila soggetti nelle indagini per frode e reati fiscali, principalmente per aver usato o emesso fatture false (1.981 violazioni), per non aver versato l’Iva (402 casi) per aver omesso la dichiarazione dei redditi (2.000) o aver distrutto o nascosto la contabilità (oltre 2.000) e oltre 902 milioni di euro sequestrati subito agli evasori.
Sul fonte dell’evasione fiscale internazionale, i redditi non dichiarati ammontano a circa 11 miliardi di euro nel 2011, a finire sotto la lente della Gdf principalmente i trasferimenti “di comodo” delle residenze edi persone e società nei paradisi fiscali e lo spostamento all’estero di capitali per non pagare le tasse nel nostro paese.