Il costo orario del lavoro nell’Eurozona è aumentato dell’1,6% e dell’1,9% nell’Ue a 27. I dati, rilevati dall’Eurostat, si riferiscono al primo trimestre 2013 e sono da confrontare con lo stesso periodo dell’anno precedente. Nel trimestre precedente, l’incremento era stato del 1,3% per entrambe le aree.
L’incremento è stato calcolato su due principali componenti: costi salariali e non salariali. Per quanto concerne l’Eurozona gli aumenti sono stati rispettivamente dell’1,7% per l’indicatore salariale e dell’1,4% per la componente non salariale.
Tra gli stati membri, l’incremento maggiore a livello tendenziale è stato registrato in Romania (+8,6%) ed Estonia (+7,5%) mentre il costo scende in Slovenia (-3,8%), Spagna (-0,7%), Cipro (-0,5%) e Portogallo (-0,3%). Per quanto riguarda l’Italia, l’incremento tendenziale del costo orario del lavoro è del 2,5% nel primo trimestre 2013, dovuto a un incremento del 2,3% della componente salari e del 3,1% delle altre voci.