Dopo 5 lunghi anni di crisi e declino del settore, arriva il knock out dell’edilizia. Il comparto costruzioni è stato uno tra i settori più colpiti della crisi, mietendo numerose vittime tra le aziende edili e, conseguentemente nell’occupazione. A risentire di più di questa mazzata sono state le piccole imprese artigiane, le quali evidenziano tutti i riflessi negativi della più grave crisi dal dopoguerra in poi.

 

Non è soltanto la rilevante dimensione della recessione che preoccupa, la durata di questa crisi rende la situazione ancora più difficile. Il duro colpo accusato dal settore edile nel 2012 è un reale KO che questo comparto non si aspettava e di conseguenza più difficile da incassare.

 

Ripercorrendo brevemente le tappe di questa crisi, si nota un trend particolarmente altalenante per il comparto edile. La storia del settore delle costruzioni degli anni 2000, nel complesso insieme di riduzione e riconfigurazione che emerge dagli indicatori di mercato, può essere riassunto in quattro fasi:

– un boom eccezionale che parte nel lontano 1998 e dura sino al 2006/2007;

– una crisi pesantissima nel biennio 2008/2009, conseguenza della crisi “derivati/sub prime” originata dallo scoppio della bolla immobiliare statunitense e trasformatasi in una delle maggiori recessioni della storia;

– il rimbalzo, la speranza dell’uscita dalla crisi, nel biennio 2010 – 2011;

– una nuova pesante ricaduta nel 2012, esito di una nuova crisi finanziaria che ha per protagonisti il debito, l’euro e un insieme di Paesi mediterranei le cui economie, per motivi diversi, si sono rivelate più deboli.

 

Lo scenario che si prospetta è ancora caratterizzato da una notevole dose di incertezza. I sistemi di incentivazione dei mercati e della ristrutturazione, compreso il piano casa, da soli non sono più in grado di compensare la riduzione degli investimenti sul mercato. Inoltre, gli incentivi a scadenza non permettono di programmare adeguatamente gli investimenti e le attività delle imprese in un orizzonte di medio periodo.

 

 

Italia. Investimenti nelle costruzioni

(prezzi costanti 2005)

1997

2000

2006

2012

Variazione %

2012

2012

2012

1997

2000

2006

Investimenti in nuove costruzioni

60.731

65.700

82.320

46.340

-23,7

-29,5

-43,7

– Residenziali

26.190

26.634

39.291

18.338

-30,0

-31,1

-53,3

– Non residenziali private

18.169

19.573

19.740

11.492

-36,7

-41,3

-41,8

– Non residenziali pubbliche

3.931

4.825

5.463

3.618

-8,0

-25,0

-33,8

– Genio civile

12.439

14.668

17.827

12.892

3,6

-12,1

-27,7

Investimenti in rinnovo

61.061

72.294

72.411

64.434

5,5

-10,9

-11,0

– Residenziali

31.157

37.673

37.413

36.491

17,1

-3,1

-2,5

– Non residenziali private

17.068

18.519

17.219

14.763

-13,5

-20,3

-14,3

– Non residenziali pubbliche

4.172

5.297

5.463

3.926

-5,9

-25,9

-28,1

– Genio civile

8.664

10.805

12.316

9.255

6,8

-14,3

-24,9

TOTALE INVESTIMENTI

121.792

137.994

154.731

110.774

-9,0

-19,7

-28,4

Manutenzione ordinaria

24.929

29.209

30.652

29.243

17,3

0,1

-4,6

VALORE DELLA PRODUZIONE

146.721

167.203

185.383

140.017

-4,6

-16,3

-24,5

Fonte: CEAV