Mentre l’attenzione politica è ancora incentrate sull’Imu, non vi è ancora traccia dell’Imposta municipale secondaria (Imus), che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2014. Problema di non poco conto, se si pensa che tale tributo dovrebbe accorpare la tassa per l’occupazione degli spazi e delle aree pubbliche, l’omologo canone e i prelievi su pubblicità e pubbliche affissioni.
Sono quindi molti i comuni che rischiano di vedere paralizzate le gare di affidamento dei servizi di accertamento e riscossione di questi tributi, in quanto non è chiaro se Tosap (Tassa occupazione spazi e aree pubbliche), Cosap (Canone per le occupazioni permanenti o temporanee) e tutti gli altri tributi simili esisteranno ancora. Sussiste, inoltre, l’effettivo rischio di un notevole quantitativo di contenziosi, come dimostra l’esperienza dell’imposta di soggiorno.
Procediamo, però, per ordine. L’art. 7 del dlgs 23/2011 sul federalismo fiscale dispone, che dal 1° gennaio 2014, siano introdotte nell’ordinamento fiscale «due nuove forme di imposizione municipale» destinate al finanziamento dei comuni: «la prima, una imposta municipale propria; la seconda, una imposta municipale secondaria».