Con la fine dell’anno 2010 le aziende cinesi hanno superato le 54000 unità. Una crescita del 8,5% rispetto all’anno precedente , mentre le imprese italiane segnano un -0,4%. Sono sempre di più le  aziende italiane guidate da imprenditori cinesi, tra il 2002 e il 2010 sono cresciute del 150,7%. Questi dati vengono divulgati dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre.

Giuseppe Bortolussi spiega come “la loro forte concentrazione in alcune aree del paese crei non pochi problemi. Infatti non di rado queste attività eludono gli obblighi fiscali e contributivi, norme di sicurezza, e non rispettano i più elementari diritti dei lavoratori. Questa situazione in alcune aree e settori ha messo fuori mercato intere filiere produttive e commerciali italiane. E’ giusto sottolineare – conclude Bortolussi – che ciò è dipeso anche dagli imprenditori italiani, spesso sono loro stessi a fornire lavoro ai laboratori cinesi visto i costi molto contenuti. Se i committenti italiani si rivolgessero a terzisti italiani la forte riduzione dei costi di produzione non sarebbe possibile.”

Tornando ai dati statistici si scopre che al 31/12/2010 il maggior numero di imprenditori cinesi si trova in Lombardia (10.998), seguono i colleghi che lavorano in Toscana (10.503) e quelli che hanno scelto il Veneto come regione in cui avviare l’impresa (6.343). Dal 2002 al 2010, gli imprenditori cinesi presenti in Italia sono aumentati del 150,7 %: con punte del 427,7 % in Molise, del 433,3 % in Basilicata e del 422,4 % in Calabria.

CLICCA QUI PER VEDERE LA NEWS