Continua il balletto sulla prima rata Imu sulle case di lusso. Il Pd ha deciso di ritirare i propri emendamenti sulla prima rata dell’Imu perché il governo si è impegnato per altri provvedimenti sulla cassa integrazione, ci sono state assicurazioni sulle misure per riportare il rapporto deficit-Pil al 3% e sulla service tax che si baserà su una rilevante componete patrimoniale oltre che su una parte sui servizi sulla quale interverranno i Comuni. Lo ha detto il capogruppo in commissione Bilancio Maino Marchi.
A questo punto il decreto che ha abolito la prima rata dell’Imu su abitazioni principali, terreni agricoli e fabbricati rurali dovrebbe approdare domani in aula senza sostanziali modifiche. Resta da capire cosa accadrà a dicembre. Il Pdl chiede a Enrico Letta di rispettare l’intesa politica raggiunta il 28 agosto, quando il governo si è impegnato a cancellare anche la seconda rata dell’Imu su prime case, terreni agricoli e fabbricati rurali.
Lo scontro sull’Imu è esploso a una settimana dal voto con il quale Silvio Berlusconi ha riconfermato la fiducia a Letta, cercando di tenere insieme un partito sull’orlo della scissione. Il Pd vuole sfruttare l’indebolimento di Berlusconi per rimettere in discussione l’accordo di fine estate.
Finora il governo è rimasto a guardare. Il sottosegretario al Tesoro in quota Pd, Pierpaolo Baretta, dice da giorni che c’è tempo fino a dicembre per decidere cosa fare con la seconda rata.