Cos’è l’Imu?


L’IMU (imposta municipale unica) viene presentata come  il simbolo del federalismo fiscale ed è la tassa che andrà a sostituire l’Ici e l’Irpef. E’ stata già pubblicata in Gazzetta Ufficiale con l’articolo 148/11 e il Governo sta studiando per una possibile entrata in vigore dal 1/1/2012, cioè in anticipo rispetto a quanto era stato previsto (2014).

L’anticipo sarebbe dovuto alla necessità del Fisco di fare “correzioni” di finanza pubblica se la situazione dei mercati non migliorasse.

L’Imu avrà la stessa base imponibile dell’Ici, ma presenterà un’aliquota di base più elevata (7,6 per mille) e sui redditi fondiari andrà a comprendere anche l’Irpef. Per questo saranno  “premiate” le seconde case, ma le imprese saranno penalizzate.

 

23/11/2011

 

Mario Monti ha definito l’esenzione dall’Ici un’«anomalia» tutta italiana, che fu introdotta parzialmente da Romano Prodi nel dicembre 2007 e poi estesa a tutti i titolari di prima casa da Silvio Berlusconi nel maggio 2008. Una scelta che vale dai 3,5 miliardi in su, a seconda della soluzione che il nuovo presidente del Consiglio deciderà di adottare.

La mossa di Monti, ovvero tassare di nuovo la prima casa avrebbe lo scopo di ridare fiato a lavoratori e imprese alleggerendo così Irpef e Irap. La reintroduzione dell’imposta varrebbe ben 60 miliardi di euro distribuiti su circa 33 milioni di unità abitative esistenti in Italia (di cui 30 intestate a persone fisiche). Questa la cifra composta da Irpef, imposte indirette sui trasferimenti e Ici, che lo Stato potrebbe recuperare se aggiornasse le rendite catastali (base di calcolo di quelle imposte) e riportasse così il valore di abitazioni, pertinenze e altri fabbricati a quello di mercato.

 

La nuova Ici sull’abitazione principale non sarà la stessa della vecchia imposta abolita definitivamente nel 2008. Mario Monti ha voluto sottolineato il carattere di progressività che dovrà avere la nuova imposta, che si potrà per esempio  tradurre in richieste differenziate in base al valore degli immobili posseduti da ogni contribuente.

Dopo l’accelerazione data dalla manovra estiva, il debutto dell’Imu (l’imposta municipale unica) è fissato già a partire dal 2013, a meno che non venga addirittura anticipato.

 

Ma cosa c’è di diverso tra l’Imu e l’Ici?

 

Esclusa la prima casa, l’Imu poggia su un’aliquota di riferimento più alta della media Ici (7,6 per mille aumentabile fino al 10,6) e ingloba anche l’Irpef sui redditi fondiari oggi pagata dai proprietari di seconde case non locate.

Va anche considerata la Res (tributo su rifiuti e servizi locali) che dovrebbe essere pagato da tutti coloro che risiedono nel Comune in questione (compresi chi ha ricevuto un alloggio in uso gratuito).

Quando entrerà in campo anche la Res, che per ora è solo una bozza, andrebbe abbassato di un punto l‘aliquota media dell’Imu, questo perchè nell’ottica del federalismo, ogni valore è collegato a un altro. Per far quindi tornare i conti complessivi degli enti locali l’troduzione di un elemento ulteriore impone di rivedere tutto: importi, aliquote e basi imponibili di tutte le imposte coinvolte.

 

5/12/2011

 

Il nuovo decreto “salva -Italia” non prevede l’aumento Irpef al 46% per i redditi alti, ma dal secondo semestre del 2012 (1° semestre) aumenterà l’Iva ed è previsto un prelievo aggiuntivo una tantum dell’1,5%  sui capitali scudati (ossia rientrati dall’estero e regolarizzati attraverso uno degli scudi fiscali introdotti tra il 2001  ed il 2010).  Queste sono alcune tra le novità della manovra da 30 miliardi approvata ieri dal Consiglio dei Ministri. Qui di seguito i punti salienti della manovra:

 

 

Imu/Irap: l’aliquota dell’imposta municipale unica (Imu) che graverà “sulla prima casa” sarà pari allo 0,40% ed enterà in vigore dal 2012. Per quanto concerne la seconda casa, invece, l’aliquota sarà pari allo 0,76%.  Fortunatamente, per le imprese che assumono giovani sotto i 35 anni di età e lavoratrici sono previsti sgravi sull’Irap riguardo il  costo del lavoro e un premio del fisco a chi investe nelle aziende. L’Irap pagata sul costo del lavoro sarà integralmente deducibile ai fini Ires e Irpef.  L’ addizionale regionale Irpef passerà dallo 0,9% all’ 1,23% e, in un’ottica di compensazione, è destinata a finanziare la spesa sanitaria delle regioni.

 

 

Iva/immobili/terreni: l’aumento dell’Iva sarà di 2 punti percentuali delle aliquote del 10 e del 21% e metterà al riparo da qualsiasi taglio le agevolazioni fiscali e assistenziali previsti dalla clausola di salvaguardia. La ridefinizione delle agevolazioni, comunque sia, andrà a finanziarie il Fondo per la famiglia. In aggiunta all’Iva è previsto un prelievo pari allo 0,1% sui bolli applicati a fondi titoli, strumenti e prodotti finanziari. L’aliquota del prelievo sarà innalzata allo 0,15% per l’anno 2013. Il moltiplicatore della rendita catastale (rivalutata del 5%) relativo ad abitazioni, box, magazzini e tettoie è pari a 160. Per gli uffici il moltiplicatore è 80, per i capannoni industriali 60. Quanto ai terreni  agricoli il reddito rivalutato del 25% dovrà essere moltiplicato per 120.

 

 

Pensioni: dal 01.01.2012 il metodo di calcolo contributivo delle pensioni, secondo il meccanismo pro-rata, viene esteso a tutti, anche a coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1977. Viene  istituito un sistema flessibile per l’età di pensionamento:  a 62 anni per le donne con una fascia di uscita flessibile incentivata fino a 70 anni;  per gli uomini la flessibilità è tra i 66 ed i 70 anni. Le regole per le lavoratrici del settore privato raggiungono l’equiparazione ai lavoratori nel 2018. Per quanto riguarda le pensioni di anzianità, per gli uomini, anzianità fissata a 42 anni , a 41 anni per le donne. Per la vecchiaia, abolite soglie e  finestre mobili.

 

Pubblica amministrazione: il Governo ha inoltre  avviato un’azione di riduzione dei costi della pubblica amministrazione, la cosiddetta spending review, che consiste nell’accorpamento nell’ Inps dei principali enti previdenziali (Inpdap ed Enpals), nella cancellazione delle authority di recente costituzione sul nucleare e sull’acqua, nella cancellazione delle giunte  nelle Province e nella riduzione  a 10 dei  consiglieri provinciali; infine è previsto il taglio  drastico delle spese in quelle funzioni già svolte da altri enti territoriali.